La Nostra Storia

Certamente tra i primi esponenti del crossover, Urban Fight nascono nel 1981 dal progetto di Umberto Nevro Girotti e Claudio Stoned Sassi. Originalmente coinvolti nell'ambito Oi/Punk bolognese, ma con una formazione che vedeva due chitarristi decisamente più orientati verso il Metal. Nel 1982 pubblicano il loro primo demotape: "No Eroi!" e l'anno seguente partecipano al secondo raduno Oi! a Bologna,condividendo il palco con gruppi come Dioxina, Rough e Nabat.

La formazione subisce diversi cambiamenti nel corso degli anni ed anche il genere di musica proposto ne subisce le conseguenze. Con il secondo demotape (Ethylic Rendez Vous) del 1988 la band propone una propria interpretazione di quello che all'epoca poteva essere identificato come Thrash Metal. Nel 1990 la mutazione è radicale: Nevro passa dal basso alla chitarra, Claudio riceve l'eredità del basso e Piergi entra nella band come batterista. Si crea così la formazione piu solida di Urban Fight, la musica mantiene sonorità metal senza però dimenticare le origini. Nel 1996, dopo un periodo di inattività, il trio decide di riformare la band con un elemento in più, ed è così che entra nel gruppo anche Umberto Stagni alle tastiere. Il sound cambia decisamente, i pezzi vengono riarrangiati e molto nuovo materiale vede la luce, fino al 2002 anno in cui la band pubblica un CD dal titolo "Lu, il viandante" un concept album le cui sonorità, anche se vicine al progressive-rock, riescono a mantenere quella ruvidità caratteristica del gruppo. Nel 2006 la band si scioglie nuovamente e sembra la volta decisiva, ma nel 2012 l'incontro con Maurizio Lemmo, che già aveva collaborato con la band negli anni 90, dà impulso ad una nuova reunion.

Nel 2016 vede la luce "Bootleg": nove tracce che ripercorrono la storia della band dagli anni ottanta ad oggi, riarrangiate e registrate con l'intenzione di mantenere il carattere della band il più possibile intatto e quindi privo di sovrastrutture, quasi una sessione di prove registrata in diretta e da qui la scelta del titolo. Uno sguardo ampio quindi, che lascia spazio alle diverse anime della band, da quella più vicina alle radici punk in brani come "Journey Through Madness" o "Gerontocrazia" a brani decisamente heavy metal come "Demon Of Chaos". Due brani che provengono dal concept album "Lu, il viandante" sono stati anch'essi rivisitati, spogliati in parte della loro originaria aura progressive.

Un lavoro che vuole far ascoltare, a chi ci conosce già, alcuni dei nostri brani in una chiave che rispecchia maggiormente il nostro suono attuale e, a chi ci sente per la prima volta, quello che può aspettarsi in un nostro live.